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Quando ridi sei sempre in compagnia ma quando piangi...piangi da solo.

sabato 4 aprile 2009

Nel corpo della bestia.

Invito a leggere questo racconto solo a persone con nervi saldi, capaci di dominare la rabbia. Fa senso anche a me leggerlo e l'ho scritto in un momento di inquietudine pensando a quegli uomini che usano violenza sulla propria moglie e alla moglie che non trova il coraggio di cambiare vita e finisce per accettare e abituarsi al mostro. La mia indole mi impone sempre di immergermi nell'ascolto delle persone, anche quelle che mi ripugnano, per cercare di capire e captare i loro pensieri. Scusate non potevo tenere questo raccontino nel cassetto.

Vedo uscire del sangue dal suo naso.
E non mi basta.
Non riesco a smettere di prenderla a calci.
Provo anche una strana soddisfazione di sfogo.
Il suo piagnucolare mi fa incazzare ancora di più. Se finisse di piangere e mi chiedesse di smetterla forse la smetterei.
E ' totalmente gonfia. Non le basta!
Ora è svenuta.
"Ehi, Silvia!"
Io la amo. Perchè le faccio questo? Potrei ucciderla!
Ma lei mi tortura: chiede sempre qualcosa!
Si comporta come se avesse paura di me e questo mi crea disagio. Forse poverina, ha ragione ad averne, dovrei finirla. Ma a volte te le chiede. Te le cava delle mani. E poi, fa sempre la civetta. Saluta con entusiasmo. A me non saluta mai con quell'entusiasmo.
Se non sta bene con me, se ne può andare: mi lascia i figli, se no la gonfio. La uccido.
Fa sempre la vittima. Lei è quella buona, lei è dolce, comprensiva. E' falsa. Io la conosco bene.
La dovrei rimandare da quella merda di famiglia da dove proviene.
Io le faccio fare la signora! La zoccola faceva se non incontrava me!
"Ehi Silvia"
Non rinviene. Vedo se respira.
Respira! Meno male...
" Amore!"
"Oh Dio mio"
"Scusa amore"
"Portami dal dottore, per favore"
"SI andiamo subito, vieni stellina"

Questo tragitto in auto sembra lunghissimo.
Mici mia non parla, non mi dice nulla. E' arrabbiata. ha ragione. Poverina le ho fatto male.


"Vieni ti aiuto."
"Non ti preoccupare"
"Venga signora. Lei aspetti fuori!"
"No, perchè? Voglio entrare anch'io! Sono il marito!"
"Appunto"
Appunto? Stronzo! Io ti rompo a metà. Bastardo! Io voglio stare vicino a mia moglie.
Non esce Silvia.
Quelle troie delle infermiere mi guardano male. Tutte troie le infermiere. Tutte troie le donne.
Mio padre aveva ragione. Diceva: " Le donne bisogna trattarle a Cazzo e cazzotti".
Un uomo è uomo quando si fa rispettare dalla moglie.
Se ripenso a quel dottore mi viene una vampata di fuoco dallo stomaco. Bastardo. Magari è la moglie che mena a lui. Uomo inutile. Non avrà nemmeno gli attributi da uomo.
Sicuramente la moglie ha l'amante.

"Ecco Mici mia."
"Andiamo"
Mi fissa negli occhi. Guarda come l'hanno conciata stì dottori! Ha gli occhi pieni di lacrime. Poverina.
"Si, andiamo"
"Signora, quando vuole siamo pronti ad aiutarla. Se lo ricordi!"
Stronzo. Che vuole quel medico? E dovrei pagare per questa medicazione merdosa? Ah, Governo ladro! Ah dovrebbe tornare capoccione!
" Amore, che vuole quello? Che intende dire?"
"Niente, andiamo"
Ah, come è sofferente, non riesce a parlare.
Poverina.
Ora andiamo a casa e le faccio vedere le stelle. Facciamo l'amore. Sì ne ho proprio voglia. Sì.
Certo mi fa un pò impressione con quei punti in faccia ma tanto...

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