Mancai all'appuntamento dell'Eternità,
in una sfera di cristallo depositammo i nostri cuori
per consegnarli all'ignoto.
Nel mare di Maya dimenticai chi sono,
nel canto di Lila sentì il richiamo.
dell'Essere che soffiava sull'Anima.
Scavai nella carne per ricordare te,
Viaggiai nella Follia per parlarti
ma i miei sussurri non arrivarono.
Mancai all'appuntamento dell'Eternità,
quante vite dovranno passare
prima che possa ricongiungermi a te
prima che io possa riavere il mio cuore.
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venerdì 24 aprile 2009
Speriamo che l'Universo abbia bisogno di me
Cosa farò mentre ti aspetto?
Andrò in giro burlandomi della gente,
riderò di loro rotolandomi per terra,
loro che prendono tanto sul serio le cose della vita.
Cosa farò mentre ti aspetto?
Invierò i miei messaggi silenziosi all'Universo
per chiedergli se ha bisogno di me,
così lo aiuterò mentre ti sto aspettando.
Cosa farò mentre ti aspetto?
Amerò qualcun'altro
e m'illuderò che sia vero amore,
e magari l'amore potrebbe diventar vero.
Cosa farò se tu non verrai?
O se verrai e io amerò un altro?
O se mi passerai accanto e non saprò riconoscerti?
O se mi passerai accanto e non saprò riconoscerti?
Cosa farò?
Speriamo che l'Universo abbia bisogno di me.
mercoledì 22 aprile 2009
L'angelo, il militare e la donna elegante
Un Angelo, un Militare e una Donna elegante decisero di partire per un viaggio e siccome andavano nella stessa direzione, divisero le spese del noleggio di un'automobile.
L'Angelo era molto ottimista, troppo ottimista, con dei picchi nauseanti di altruismo.
Il Militare era spartano, silenzioso, pronto, scattante, ligio al dovere.
La donna elegante era vanitosa, egocentrica, logorroica, snob e immatura.
Durante il viaggio su una strada solitaria, in un giorno afoso d'estate, videro un vecchio disidratato che chiedeva un passaggio.
L'Angelo, che era alla guida, era pronto a fermarsi per soccorrere il vecchietto, il Militare non si pronunciò, mentre la Donna elegante, che era dietro, obiettò che avrebbe potuto essere sporco e rovinare il suo bel vestito.
L'Angelo le disse: "Non possiamo lasciarlo per strada, come farà con questo caldo?'"
"E' un problema che non mi riguarda!"
Rispose la Donna elegante.
"Non condivido questo tuo atteggiamento."
Insistette l'Angelo.
"Facciamolo salire!"
Disse perentorio il militare solo perchè irritato dalla voce della Donna elegante.
Il vecchietto salì sull'auto e prese posto accanto alla Donna, poco cordiale e schiva.
Durante il viaggio, effettivamente l'olezzo di sudore dell'ospite si espandeva nella vettura ma il militare aveva la sinusite e non sentiva nulla.
L'Angelo e la Donna però si guardavano attraverso lo specchietto retrovisore centrale. L'Angelo si mostrò soddisfatto della buona azione ma la Donna continuava a muovere il naso come un criceto, alternando annusate con smorfie di disgusto.
Il militare incurante della situazione, non distoglieva lo sguardo dalla strada.
Il vecchietto, arrivato a destinazione, scese.
La Donna obbligò l'Angelo a pulire l'auto e i due litigarono. Il militare, disinteressato e stizzito, impose ai due una tregua per ripartire.
Il militare consumò il suo turno di guida.
L'Angelo era dietro sdraiato.
La Donna elegante era seduta accanto al Militare che non le dava un minimo di confidenza, concentrato sulla strada.
La Donna elegante fu colta da un raptus di logorrea interminabile, il militare sopportò con silente rabbia quelle sciocchezze che avevano riempito l'auto di tensione, sino a quando, a corto di argomenti, la Donna elegante cominciò ad obiettare anche sulla sua guida; il Militare si voltò con sguardo truce incenerendo ogni sua parola.
In quel momento l'Angelo si svegliò e guardò il militare in cerca di comunella, simulando sopportazione, ma il militare non si fece coinvolgere e mostrò voluta indifferenza.
"Ora tocca a me a guidare!". Ragliò la Donna.
Il militare si fermò e le lasciò il posto di guida senza proferir parola.
Lui voleva solo arrivare alla fine del viaggio, esausto dello psicodramma in corso.
L'Angelo disse: "Perchè non ci fermiamo qui per vedere il panorama?"
Il militare dissentì mentre la Donna per dispetto al Militare aderì entusiasta alla proposta.
L'Angelo e la Donna guardavano il panorama mentre il Militare non scese dall'auto anzi sollecitava per partire pigiando il clacson.
Con enfasi misericordiosa l'Angelo disse: "Dai, vieni anche tu a vedere a il panorama!"
"No, voglio ripartire!" rispose, alquanto irritato, il Militare.
"Uffa, che grezzo essere privo di sensibilità!" Esclamò la Donna elegante mentre sventolava un ventaglio piumato viola.
Al Militare trasalì rabbia, così scese dall'auto e gridò: "Tu mi hai veramente scocciato se tu non fossi una donna ti avrei già preso a pugni!"
"Orsù calmati! Non perdiamo la testa." Cercò di calmare gli animi l'Angelo e rivolgendosi alla Donna disse:"E lei, sia cortese con il signor Militare".
"L'unica cosa buona che può fare è tacere per tutto il resto del viaggio!" Esplose il Militare.
"Sta zitto uomo rozzo." velenosa come un serpente, la Donna cominciò a pronunciare una serie di epiteti, minacce, offese che ricaddero sul Militare in ebollizione come una pentola d'acqua salata. Il Militare stava per reagire quando si avvertì il rumore di un motore in accensione. Si bloccarono, si girarono e videro che qualcuno aveva rubato la loro auto.
Le loro strade, così si separarono: il Militare andò a piedi, la Donna fece l'autostop e l'Angelo si ricordò che aveva le ali.
L'ultima donna sulla terra
L'ultima donna sulla terra
cammina tra le macerie delle città
inciampando e cadendo nel silenzio del Caos.
L'ultima donna sulla terra
cerca le anime sepolte tra i detriti di cemento.
Scava con mani sanguinanti,
scava perchè qualcuno la chiama,
scava a lungo, senza sosta
sino a cadere esausta tra polvere e distruzione.
L'ultima donna sulla terra
cammina tra le macerie della città
diretta verso il consapevole nulla.
cammina tra le macerie delle città
inciampando e cadendo nel silenzio del Caos.
L'ultima donna sulla terra
cerca le anime sepolte tra i detriti di cemento.
Scava con mani sanguinanti,
scava perchè qualcuno la chiama,
scava a lungo, senza sosta
sino a cadere esausta tra polvere e distruzione.
L'ultima donna sulla terra
cammina tra le macerie della città
diretta verso il consapevole nulla.
La Sconfitta
Lo Sconosciuto
Lo Sconosciuto divora la mia lucidità,
conduce la coscienza in un altro mondo,
abbatte le 4 mura di questa illusione.
Lo Sconosciuto mi guarda nel vuoto,
ha distrutto i miei miti,
allontanato i ricordi,
tranciato i miei legami,
pone i suoi occhi immensi nei miei.
Non ho più nulla.
Non sono più nulla.
Nel buoio l'unica luce è lo Sconosciuto.
E' sempre stato lì, nascosto tra la folla.
Lo Sconosciuto invocava il mio nome, urlava!
Prima non potevo,
poi non volevo udirlo.
Mi nascosi tra la moltitudine.
Discreto osservava le mie gesta quotidiane.
Lo Sconosciuto era accanto la mio dolore,
gioiva orgoglioso delle mie imprese,
in silenzio e solo, nel buio.
La folla era sparita,
di notte sul molo cercavo lo Sconosciuto,
lo chiamavo con il pensiero.
Invano lo Sconociuto urlava:
"Sono qui, ti ascolto!"
Persino il silenzio ostacolava
il contatto con lo Sconosciuto.
Separati da pareti di Ego,
un soffito di rabbia,
un pavimento d'indifferenza
e una porta di paura.
Lo sconosciuto ha divorato la mia lucidità,
ha abbattuto le 4 mura di questa illusione,
occhi negli occhi danziamo nell'Armonia del Cosmo.
lunedì 20 aprile 2009
Presentazione alla libreria Libernauta del 19 aprile 2009
Questa tipa che sembra un componente di una band rock vestito a festa sono io.
Le libraie. Patrizia del bookcafè e le sorelle del Libernauta, insieme. Ringrazio il Libernauta per avermi dato la possibilità di presentare il libro. Una bella libreria con un efficiente servizio. Tutte le librerie indipendenti sono un prezioso patrimonio culturale. Il lavoro dei librai non si può descrivere: è duro, silenzioso e sicuramente non retributivo. I librai fanno per passione ciò che portano avanti. Il Libernauta s'impegna al massimo per dare il suo costante contributo a chi legge e ama le libreria veramente libera e creativa. Presto preparemo incontri al Libernauta su diversi temi e confronti. La differenza la fate voi appassionati lettori.
Le libraie. Patrizia del bookcafè e le sorelle del Libernauta, insieme. Ringrazio il Libernauta per avermi dato la possibilità di presentare il libro. Una bella libreria con un efficiente servizio. Tutte le librerie indipendenti sono un prezioso patrimonio culturale. Il lavoro dei librai non si può descrivere: è duro, silenzioso e sicuramente non retributivo. I librai fanno per passione ciò che portano avanti. Il Libernauta s'impegna al massimo per dare il suo costante contributo a chi legge e ama le libreria veramente libera e creativa. Presto preparemo incontri al Libernauta su diversi temi e confronti. La differenza la fate voi appassionati lettori.
L'attore Francesco Di Rocco, presentatore della serata.
Oscaro Biferi, consigliere al comune di Montesilvano. Per è stata importante la sua presenza, se anche ufficiosa, perchè sono di Montesilvano. Grazie Oscaro sei un ragazzo molto sensibile!I giornalisti Gianluca Sablone, detto er Cabbala, e sua moglie Giusy Di Luzio.
L'intevento di Gianluca Sablone che ha raccontato un piccolo mito su come gli Dei decisero di nascondere la verità.
La prima dedica non la scorderò mai: la piccola Gabriella Crisante mi è venuta vicina e mi chiesto una firma. Per è stata una grande gioia. Grazie Gabriella.
Gianluca apre lo spumante e tutti si apprestano a gustare l'aperitivo preparato dalle sorelle del Liberanuta. Pare che Anna abbia grandi doti culinarie!
Ringrazio tutte le persone che hanno assistito alla presentazione e il Liberanuta e Francesco Di Rocco. Inoltre ringrazio Mirta Maranca per essere venuta, purtroppo non ho una sua foto. Alla prossima Mirta!
Il prossimo appuntamento è a Chieti il 15 maggio alla libreria De Luca.
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