In breve: Er trovatosi, dopo un combattimento, in stato di morte apparente sul campo di battaglia, vive un'esperienza che oggi, forse,chiameremmo OBE.
Va oltre la vita e vede cosa accade alle anime dopo la dipartita.
Sorvolando i particolari del mito che si possono gustare direttamente nella Repubblica, Er si ritrova di fronte ad Ananke (necessità) che è in alto e girare il fuso dei destini. Sotto di lei ci sono le tre figlie, le Moire, simbolo del dipanarsi del destino come un filo, Atropo (inevitabile), Cloto (io filo) e Lachesi (destino).
Le anime scelgono la propria vita futura e per non sviare da essa viene loro affidato un Daimon. Daimon che in greco significa Dio, in senso di partecipe al divino.
Un araldo, mentre le anime operano la scelta, in fila, dice: "La divinità non ha colpa!"
Perchè stando in fila chi è avanti pare avvantaggiato ma sarà così?
Chi lo dice che sceglierà per il meglio?
E l'ultimo sarà poi così sfortunato?
Poi le anime dimenticheranno tutto, bevendo dal fiume della dimenticanza, Lete e l'unica cosa che porteranno nella vita futura è daimon. Questa immagine, paradeigma.
Ognuno può interpretare come meglio sente daimon ma l'idea di questa immagine che vive in noi è molto confortante, un mito che spinge a mettersi in ascolto di se stessi e aspettare le risposte dal Daimon.