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sabato 6 febbraio 2010

La storia di come Sunzi confermò che la sua fama fosse basata su effettive capacità


Un aneddoto interessante che si può leggere ne -L'arte della guerra di Sun tzu- narra come Sunzi abbia potuto dimostrare le sue capacità davanti al suo Re.

Sunzi venne chiamato a corte dal sovrano Helu, re di Wu, poichè famoso per aver scritto 13 libri sull'arte della guerra. Egli lo sfidò ad impiegare la sua grande maestria nella addestramento di eserciti per educare all'ordine le concubine del suo Harem.
Sunzi accetto e venne nominato generale per svolgere la prova.
Allora Helu convocò tutte le sue trecento concubine e Sunzi le divise in due gruppi, pose a capo le favorite del sovrano armandole di alabarda.

Cominciò l'addestramento intensivo chiedendo loro:
"Voi conoscete la sede del cuore, la mano sinistra, la mano destra, le spalle?"
Le donne risposero:
"Si, le conosciamo"
Allora continuò il preambolo:
"Se dico Avanti, guardate verso il cuore; se dico A sinistra, guardate verso la mano sinistra. Se dico A destra verso la mano destra se dico Indietro, alle spalle."
Le donne annuirono ma gli ordini vennero nuovamente impartiti tre volte e spiegati 5 volte.
Al rullo dei tamburi, per iniziare l'ennesima esecuzione degli esercizi, al comando volgersi a destra le donne cominciarono a distrarsi con risolini e chiacchiericcio.
Sunzi si soffermò a pensare e poi sentenziò:
"Se le regole non sono chiare e le spiegazioni sono prive di fervore, la colpa è del generale."
Ripetè per tre volte gli ordini e 5 volte la spiegazione ma sul rullo di tamburo, all'ordine A sinistra le donne si distrassero nuovamente ridendo rumorosamente fra loro.
Allora Sunzi disse:
"Se le regole non sono chiare e le spiegazioni sono prive di fervore la colpa è del generale; se, dopo i chiarimenti, non ci si conforma alle regole la colpa è degli ufficiali."
E così espresse la volontà di far decapitare le favorite a capo dei due gruppi.

Il re che era sulla terrazza ad osservare l'addestramento di Sunzi fece recapitare immediatamente un messaggio:
"La mia modesta persona ha già capito che il generale sa impiegare le truppe. Se sarò privato di queste due concubine il cibo non avrà più dolcezza. Il mio desiderio è che non vengano decapitate.
Ma Sunzi rispose tempestivamente:
"Il vostro servitore è già stato nominato generale e quando un generale comanda l'esercito può anche non accogliere alcuni ordini del suo signore."
Detto questo Sunzi diede l'ordine di farle decapitare.

Dopo aver posto le concubine immediamente inferiori al comando dei due gruppi fece di nuovo eseguire l'esercizio. Le donne andarono a destra a sinistra, avanti, indietro senza mai fiatare.
A quel punto inviò un messaggio al re:
" Le Truppe sono ormai ordinate e il re può passare la rivista. Le potrà impiegare come vorrà spingendole nell'acqua e nel fuoco."
Ma il re rispose:
"Il generale può ritirarsi negli alloggi, non è nostra intenzione procedere alla rivista."
Sunzi disse:
" Il re ama le belle parole ma non sa metterle in pratica".

Helu comprese che Sunzi sapeva davvero impiegare le truppe e lo nominò suo generale definitivamente; egliseppe vincere diverse guerre di conquista.
Fu così che dimostrò che la fama che lo precedeva era basata su effettive capacità.

mercoledì 3 febbraio 2010

L'Aquila capitale europea, speriamo!

"L’Aquila – La presentazione ufficiale della candidatura di L’Aquila a Capitale europea della Cultura per il 2019 avverrà il 19 febbraio prossimo in occasione della Borsa Internazionale del Turismo (BIT) di Milano. Come reso noto dalla Regione, il Presidente Gianni Chiodi illustrerà la candidatura in quella sede, insieme con l’assessore alla cultura Mauro di Dalmazio, nel corso di una conferenza stampa che rappresenterà il momento conclusivo del progetto a cui si sta lavorando da mesi, anche con il sostegno di Gianni Letta. All’evento è stato invitato a partecipare anche il Ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi. Con la sua presenza L’Aquila riceverebbe un “endorsement” nazionale."http://www.inabruzzo.com/?p=27051




Matera, Siena, Ravenna, Padova, Verona e Brindisi pare che saranno le concorrenti. MA io credo L'Aquila vincerà perchè è una città magica che conserva una millenaria memoria della storia Italiana. Basti ricordare il fulcro delle popolazioni italiche che si riunirono per combattere i romani, Celestino V, i monumenti, il castello, l'archeologia, i suoi misteri storici; nonostante i recenti eventi tragici continua a conservare il suo fascino e ben presto tornerà più bella che pria.


Buona fortuna!

Un concorso interessante

Premio Ilaria Alpi: aperto il nuovo bando
Per chi volesse approndire può vedere direttamente l'articolo.

Master per sempre!

Un master per diventare giornalisti multimediali
Al via sabato 6 marzo i corsi milanesi. Il 22 febbraio è l'ultimo giorno utile per le prescrizioni


Per chi fosse intressato c'è l'ennesimo bando e master giornalismo.
E' chiaro ormai che i giornalisti disoccupati stanno diventando un grande affare per tutti. Ormai la disoccupazione in generale è un grande affare per tutti.
Io sono profondamente convinta che i lavori, compresi gli intellettuali, s'imparano lavorando. Un medico dopo aver fatto anni e anni di Università può imparare la professione solo lavorando, così un avvocato, così un ciabattino, così un giornalista.
Dopo aver studiato, dopo aver raggiunto la certezza di sapere scrivere, quale master può essere più prezioso di un lavoro dove la tua responsabilità abilita le capacità e fa crescere la professionalità.
Poi in Italia c'è chi parla di bamboccioni!
E' l'Italia stessa che li crea facendoli diventare eterni studenti.
Per fare l'insegnante una volta era sufficiente l'Istituto magistrale, oggi devi studiare a vita, non basta mai, fino a quando odierai tutti i bambini del mondo e non avrai più voglia di insegnare.
Ma chi promulga queste normative che preparazione ha?
E' chiaro,no, tutti a scuola a vita per sgrassare le fila dei disoccupati.
Che presa in giro!

Premio Europeo

Da mb news di Monza"Il Parlamento europeo assegnerà quest'anno, per la terza volta, il Premio ai giornalisti che hanno trattato importanti temi europei o promosso una migliore comprensione delle istituzioni comunitarie e/o della politica dell’Unione europea. Il Premio prevede quattro categorie: stampa scritta, radio, TV e internet. Il vincitore di ogni singola categoria riceverà 5.000 euro.
Possono concorrere con articoli o reportage individui o gruppi di massimo 5 persone. I contributi presentati dovranno essere stati pubblicati o trasmessi tra il 1° maggio 2009 e il 31 marzo 2010 in una delle lingue ufficiali dell’Unione europea. Tutti i partecipanti devono essere cittadini europei o residenti in uno Stato membro dell’Unione ed essere iscritti all’Ordine dei giornalisti.
La scadenza per la partecipazione
(www.eppj.eu/view/it/introduction.html) è proprio il 31 marzo, mentre il premio sarà consegnato ad ottobre. Il concorso si svolge in due fasi, una nazionale e una europea. In ognuno dei 27 Stati membri una giuria ristretta, composta di giornalisti, selezionerà i vincitori nazionali per ogni categoria. In seguito, una giuria composta di tre deputati europei e di sei giornalisti accreditati a Bruxelles selezionerà i quattro vincitori a livello europeo. La giuria sarà presieduta dal vicepresidente del Parlamento europeo responsabile della comunicazione. Lo scorso anno i vincitori del Premio del Parlamento europeo per il giornalismo provenivano da Germania, Ungheria e Polonia."

So forti a' Mericani!

Dalla Stampa----Mark Coddington ha stilato un elenco delle "massime" di saggezza che vanno per la maggiore nel mondo delle news americano.
"Fai quel che sai fare meglio, e fai un link a tutto il resto"
"L'informazione vuole essere libera"
"Se la notizia è importante, sarà lei a venire a trovarmi"
"I nostri lettori ne sanno più di noi"
"La trasparenza è la nuova obiettività"-----
Io non credo che queste massime siano il massimo! E' chiaro che oggi, anche se tutti hanno la possibilità di leggere e approfondire solo le massime, aforismi e scritti molto molto piccoli hanno speranza di essere presi in considerazione.
Queste massime mi sembrano non essere poi tanto sagge e incisive nell'ampliare la conoscenza di chi vuole imparare qualcosa in più. Per chi volesse saperne di più può saperne in merito su questo link http://ow.ly/12zew - l'articolo si chiama "A quick guide to the maxims of new media"

martedì 2 febbraio 2010

Il film Avatar non mi è piaciuto: la storia è molto debole

La storia di un marines paraplegico che per riavere le sue gambe diventa una sporca spia in uno strano pianeta ricco di miniere ma si innamora di una abitante e tradisce la base di ricerca da cui proviene. Tra una pennichella e l'altra ho visto abbastanza per dichiarare che il film non mi ha entusiasmato.

Il fatto che gli effetti speciali sono notevili non esime il regista a creare una storia originale. Invece questa appare come il frutto transgenico di scopiazzamenti a colossal cinematografici contemporanei come Alien (guarda caso c'è S. Weaver), Matrix fusi insieme a simboli diretti a stupire lo spettatore (sino a che non si addormenta). Una cozzaglia di archetipi, simbolismi, rimando a divinità e leggende di culture diverse, mischiati con la storia delle prepotenti invasioni europee (spagnole) nel nuovo mondo.
Il popolo protagonista ricorda molto quello azteco e il riferimento si intuisce dal nome NaVi ( di rinvio a Nahua, tribù originale degli aztechi, l'anima del guerriero che viene dal Paradiso - nel film dal cielo). Il marines rappresenta un'alchimia tra il Dio del vento cosmico, Ehecatl, e il Dio Omecihuatl, la divinità principale, signore della carne.

Opera di MARIA BRUNEREAU Ehecatl dio del vento.


Il racconto si basa sulla leggenda a cui credevano molti popoli antichi, in particolare quelli del sud America e delle isole polinesiane: l'attesa dell'eletto che salverà la tribù. In Avatar la profezia viene ripettata e l'eletto porta a compimento la sua missione.

Lunghi rituali ieratici e battaglie inteminabili, che appesantiscono gli occhi, sembrano ricordare Matrix Reloaded. Il fim è a tratti pesante.
Consiglio di andarlo a vedere solo per tre motivi che salvano questa pellicola: effetti speciali dei primi 10 minuti; Sigourney Weaver e Giovanni Ribisi.

Per la Weaver non v'è altro da aggiungere che è sempre perfetta e renderebbe capolavoro anche un film di Muccino.

Giovanni Ribisi è semplicemente bravo, credibile, mai eccessivo nel suo ruolo.

Quest'anno la fantasia e l'immaginifico sembrano essere al centro di tutti i film Hollywoodiani, ma l'unico film degno di encomio massimo è Immaginarium del dr. Parnassus che ha ispirato tutte le altre pellicole. Gilliam con effetti speciali molto più artigianali e buoni attori è riuscito a creare un piccolo capolavoro dal quale "Hollywood sterile" già sta attiggendo senza vergogna.
Ci si augura che in futuro ci siano meno effetti speciali e più creatività.