Fino a qualche mese fa la mia casa era completamente invasa da libri. Residuo di un periodo della mia vita: Bookcafè.
Non riuscivo a pulire la casa, a ordinarla e anche dentro me ero abbastanza scombussolata. In cuor mio, per un periodo, avevo pensato di lasciare tutto così. Ero dell'idea che tanto non sarebbe cambiato nulla. Poi con il tempo ho realizzato che il mio disordine esterno era gemello con quello che avevo dentro me. Provavo gioia nel regalare ad amici quello che per me è veramente importante nella società, libri. Ma qualcosa m'impediva di darli tutti, avidità, senso del possesso, materialità. Forse la fase finale di un processo che stava, doveva volgere al termine. Alla fine cominciai a trovare il coraggio di donare quello che più amavo a chi ne avesse bisogno. E l'ho fatto, con un taglio netto. Ho tenuto le mie scorte per sopravvivere e difendermi dalla stupidità del mondo e ho donato i libri.
Tutto è cambiato. Sapere che i libri che tanto ho amato, per cui ho fatto pazzie, ora sono a disposizione di tutti, mi dà sollievo e gioia.
Mi chiedo se quella pazzia, la libreria, abbia avuto un senso nella mia vita. Io dico di sì.
Provengo da una famiglia di artisti, da un ambiente girovago, e ho conosciuto tante cose nella mia vita a cui non sapevo dare una collocazione. Volevo capire. Nonostante gli studi giuridici mi mancava ancora tanto da impare per trovare una parte di quelle risposte. E nella vita ad un certo punto le risposte devi cercarle da sola. Nessuno può aiutarti.
Io mi sono inventata un modo per scoprire come cercare: vendere libri a gente che legge i libri. Certo per mettere su tutto il teatrino ho combinato una marea di casini che hanno infettato le vite di tante altre persone. Molte non l'hanno presa bene. Mi dispiace...Ma nessuno le ha obbligate. E poi sin dall'inizio la mia impresa non si mostrava una invenzione come quella della Microsoft.
Certo ho sofferto e penato, 7 mari ho attraversato e la vita non mi ha aiutata in questo periodo ma... senza sacrificio non accade nulla. Non trovi nulla. E' buffo ogni volta che le cose andavano lisce poi dietro c'era il trucco, incappavo nei trabocchetti della vita. Alla fine della strada trovi sempre un crepaccio e se hai preso la rincorsa ci caschi dentro. Ma l'importante è uscirne. Alla fine tutte le strade hanno un crepaccio ma il trucco sta nel saperlo, sia la strada in discesa senza ostacoli o sia il contrario, irta di pietre e spine, termina quasi sempre con il crepaccio, ma quando sai questo non corri più, vai piano, così, se arriva il crepaccio, ti puoi fermare in tempo.
Oggi dopo tanto ho trovato. Cosa? Le risposte? Oh, no, non sia mai. Ho trovato qualcosa di più importante: le domande giuste.
Una buona scuola forse è questo che deve fare, generare le domande giuste. Ho inventato la mia scuola e quanto l'ho pagata (pago ancora).
Ringrazio tutti coloro che sono stati avventori del mio mondo. Loro sono stati i miei insegnanti. Sia i buoni ma ancor più i cattivi, sia gli intelligenti sia gli idioti, sia gli indulgenti sia quelli senza pietà. Ma più di tutti ringrazio quelli che mi hanno fregato, truffato, tradito, si, insomma, quelli che mi hanno fatto piangere lacrime e sangue perchè mi hanno mostrato un volto dell'umanità che ignoravo, che non pensavo di incontrare e subire. Spero di aver fatto inquietare (anzi incazzare) queste persone almeno un quarto di quello che hanno fatto loro a me. Solo per non fare la figura della bacchettona, qualche colpo, magari, l'ho dato anche io.
Ora che la mia casa non è invasa dai libri, ma quelli rimasti sono solo quelli che hanno un loro posto sulo mobile, qualcosa è cambiato anche in me. Più ordine, più spazio.
Spazio per le domande.