Daimon

Su zaffiromagazine
intervista a Eva Gerace autrice del libro
Io che porto la Giubba
edizioni del Sole.

Come avrebbe dovuto funzionare il Bookcafè?

Era una libreria (si acquistavano libri)
Era una caffetteria in cui degustare anche cioccolato, the e altri prodotti, compresi liquori.
Era un internet point
Organizzava eventi e conferenze e metteva a disposizione i suoi spazi per i tuoi incontri, anche di lavoro.
Organizzava compleanni e feste.
Era apprezzato per gli incontri con le scuole. Inoltre offriva i propri spazi per attività extrascolastiche come club artistici e letterari.
Il Bookcafè non era un'associazione ma un'attività commerciale che aveva deciso di fare cultura. Non c'era niente di strano, dato che molte associazioni oggi hanno deciso di fare commercio.

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