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Quando ridi sei sempre in compagnia ma quando piangi...piangi da solo.

sabato 17 novembre 2007

Intelligenti sì, ma meglio non dimostrarlo troppo.

Questa rivista, scienza e conoscenza la puoi trovare al Bookcafè Negli ultimi tempi, discorrendo con alcuni avventori del Bookcafè è ricorrente una deduzione: forse è meglio non sembrare troppo intelligenti.

E' talmente ricorrente che quasi mi sto convincendo che sia una strategia diffusa.
Magari questi potrebbero essere gli anni che passeranno alla storia nel capitolo con il titolo: 2000, il tripudio della stupidità.

Se questo è l'andazzo chi appare intelligente magari potrebbe essere l'emarginato di turno.
Se così fosse, per cavalcare l'onda dei nostri tempi e poter dire "io c'ero", bisogna adeguarsi e non sembrare poi così svegli, preparati, scattanti e soprattutto intelligenti. Si rischierebbe di essere esclusi da tutte gli eventi, dalla mondanità e in particolare dalle persone che contano.

Se poi da folli ci sono quelli che desiderano essere anticonformisti, allora è un altro discorso. Ci si può permettere di sfoggiare un pò di intelligenza ma a proprio rischio e pericolo.

giovedì 15 novembre 2007

Una volta ci incontravano nella piazzetta

Oggi è venuto un caro amico del Bookcafè, il mago Fabio; e come sempre ci siamo messi a conversare delle cose che ci piacciano e non ci piacciono.

Ad un certo punto ci siamo trovati d'accordo sulla inutilità dei centri commerciali e soprattutto dei manager e della pubblicità che ci persuade a pensare che cose non neccessarie diventano importanti nella nostra vita come il cellullare.

Fabio ha detto che se oggi non hai cellullare sei escluso dalla vita sociale, perdi di vista gli "amici".
Prima ci s'incontravana alla piazzetta. Sapevi che erano lì ad una certa ora del giorno ma oggi ci si dà appuntamento con il sms.

La tecnologia avanza, è necessario stare al passo con i tempi. Le esigenze mutano, tutto passa e cambia.
Ci si adegua al nuovo perdendo l'essenzialità del vecchio.

Ma se viene un'altra guerra che cavolo faremo?

Camillo e Farfalla



"Poiché in iscena ancor
le antiche maschere mette l'autore,
in parte ei vuol riprendere le vecchie usanze, e a voi di nuovo inviami.
Ma non per dirvi come pria:
"Le lacrime che noi versiam son false!
Degli spasimi e de' nostri martir non allarmatevi!" No! No:
L'autore ha cercato invece pingervi uno squarcio di vita.
Egli ha per massima sol che l'artista è un uom e che per gli uomini scrivere ei deve.
Ed al vero ispiravasi.
Un nido di memorie in fondo a l'anima cantava un giorno,
ed ei con vere lacrime scrisse,
e i singhiozzi il tempo gli battevano!"
(I Pagliacci - Leoncavallo)


Una parola muore
Emily Dickinson

Una parola muore
appena detta,
dice qualcuno.
Io dico che solo
quel giorno
comincia a vivere

martedì 13 novembre 2007

Favole di natale di Gabriele D'Annunzio -

Tabula Fati suggerisce per Natale questo pensierino da regalare alle persone care.
Favole di Natale, una raccolta di “favole” del patrimonio popolare abruzzese. Si tratta, in particolare, di leggende popolari abruzzesi alcune conosciute altre di prima mano. Le sue “favole” recepiscono pienamente la vaghezza della fonte (orale) e sono nello stesso tempo inconfondibilmente dannunziane.
Ad eccezione per "Un albero in Russia" tutte le altre sono della nostra terra abruzzese.
A soli 7 € -