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martedì 18 settembre 2007

La difficile secolarizzazione di Pauer

Sabato 22 settembre, al Bookcafè di Montesilvano (PE), conferenza del Uaar di Pescara.

Il Bookcafè è noto per essere terra libera del pensiero e l'organizzatore di conferenze provocatorie, come quella di Don Ugo Carandino, Elogio all'Inquisizione; a volte spirituali, come quella di Maurizio Dina sullo Sciamanesimo o Manuela Pompas sulla reincarnazione; a volte di informazione come la presentazione del libro del giornalista Alberto Rosselli, Olocausto Armeno, Tabula Fati edizioni. E non poteva, così, mancare al Bookcafè una conferenza dell'associazione Uaar, atei agnostici e razionalisti.
Il Uaar è un'associazione che raggruppa e tutela le posizioni laiche di atei e agnostici e rivendica uguali diritti per tutte le concezioni del mondo, pertanto anche quella atea e agnostica. Vuole contribuire all'affermazione costituzionale della laicità dello Stato delle scuole pubbliche e private ma soprattutto l'uguaglianza dei cittadini davanti allo Stato a prescindere dalle credenze religiose.
Iscritti illustri vanta già questa associazione a sfondo scientifico filosofico, come Margherita Hack, Odifreddi e altri. (Per informazioni uaar.it)
Il coordinatore del circolo Uaar di Pescara è Roberto Anzellotti e proprio lui ha curato la conferenza che si terrà al Bookcafè di Montesilvano sabato 22 settembre ore 22,00, sul tema: La difficile secolarizzazione.
Ospite e relatore della serata è un nome maiuscolo del pensiero laico: il sociologo Carlo Modesti Pauer, oggi uno dei punti di riferimento per quanti sostengono l’indipendenza da ogni dogma religioso, da ogni sudditanza al metafisico, e ne studiano le ragioni storiche e filosofiche.
Pauer è il curatore della monumentale opera – dieci volumi di circa 500 pagine ciascuno – “Storia criminale del cristianesimo” di Karl-Heinz Deschner. Di padre italiano e madre tedesca, ha 42 anni, laureato in filosofia con specializzazione in estetica, socio-antropologia e in comunicazioni di massa, si occupa prevalentemente di immaginario, in particolare della relazione tra mito e società industrializzata e, ancora più in particolare di immaginario cinematografico.
Ha studiato, infatti, il cinema e il sacro, realizzando una trasmissione per la Rai sulla storia del cinema e le sue relazioni con il cristianesimo. Ha insegnato in Francia, Stati Uniti e Germania. Nel maggio del 2003, data terrestre, ha lavorato ad un documentario sull’8 settembre ’43, immaginario e morte: la strage di Cefalonia.

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