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martedì 17 novembre 2009

Seguire le regole?


Da qualche giorno mi chiedo se seguire le regole è cosa buona e giusta.

Da sempre ho avuto la curiosità di capire l'origine della regole che limitano la nostra libertà a favore di una intera società. E decisi di seguirle per rispetto e per fiducia di quella società che mi ha permesso di studiare e avere altri servizi.

Le regole sono il mezzo per la pacifica convivenza, tutti dovremmo seguirle, in rispetto dei valori alla base di una comunanza del vivere che dovrebbero aiutare a migliorare lo stile di vita di tutti gli aderenti.

Le regole nascono da una volontà comune, almeno così dovrebbe essere, a raggiungere una certa stabilità e certezza dell'azione.

Se sappiamo che un dato comportamento lede la società intera dovremmo capire che una regola è utile monito per evitarci di commetere azioni che si ripercuoterebbero su tutti.

Nel dubbio dell'azione ci sono sempre le regole. Questa è la certezza della regola.

Se vogliamo intraprendere un iter all'interno della società ci sono le regole che spiegano quali passi dobbiamo fare.


Ma cosa accade se nel sistema si apre una falla?

Se le regole non vengono rispettate dalla maggior parte dei cittadini?

Ancor più terribile: cosa accade quando le regole non sono più sufficienti ad arginare l'insoddisfazione delle persone?

Cosa accade se si scopre che accanto alla regole scritte, accettate da tutti, rispettate dai diligenti cittadini, da sempre ci sono state regole non scritte, mai accettate, completamente contrarie alle regole stabilite? E se queste regole occulte fossero in segreto seguite dalla maggior parte dei cittadini per raggiungere i loro scopi?

Cosa accade?

Cosa dovrebbe fare chi invece ha preso per buone e seguite le regole riconosiute da tutta la società?

Se chi è riuscito seguendo le regole occulte a realizzare i suoi scopi a danno di chi ha sempre seguito le regole manifeste, queste regole alla base di una società sono sempre valide?

E' giusto seguirle ancora, se questo comporterebbe la perenne sconfitta?


Spesso, proprio da alcuni genitori, sento dire: fatti furbo, figlio mio.

Cosa significa?

Chi segue le regole non è furbo? E' un'idiota?

Perchè accade questo?

Dove è l'errore?


Dovremmo ripettare chi ottiene posti d'onore nella nostra società, a prescindere del suo potere, a prescindere dai favori che potrebbe farci. Invece le persone vengono rispettate solo per il potere, fama e denaro.

Bisognerebbe stimare una persona a prescindere da questi valori, ma per la sua saggezza. Dovremmo pensare: quella persona merita quella posizione, perchè sa quello che sta facendo.


Gli idioti che scelgono di seguire le regole cosa dovrebbero fare?

Gli intellettuali pentiti.

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