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giovedì 25 ottobre 2007

"Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli." J.Brodsky

In Italia asserire che si legge poco è un eufemismo.

L'Italia è un Paese arretrato culturalmente e gli italiani pagano ogni giorno la conseguenza della loro scelta di essere ignoranti, fieri di una responsabilità in meno.



Ecco alcuni articoli che illustrano i dati, testimoni della strage dell'intelletto.



"quasi il 70 per cento di commercianti, professionisti e imprenditori dichiara di non leggere nemmeno un libro all'anno. Ma la cosa più grave è che non li leggono perché molti di loro non sanno più leggere: secondo un'indagine condotta dal Cede - come scrive Tullio De Mauro in La cultura degli italiani, un libricino che tutti gli italiani dovrebbero leggere se sapessero ancora farlo - più di 2 milioni di adulti sono analfabeti completi, quasi quindici milioni sono semianalfabeti, altri quindici milioni sono a rischio di ripiombare in tale condizione" (Antonio Scurati - La Stampa)



Molti italiani asseriscono che il libro sia un bene di lusso solo per coloro che hanno tempo da perdere, come viene spiegato nell'articolo su questa pagina.





L’andamento del mercato di quest’anno, ma anche dell’anno precedente, conferma una verità semplice, ma per molti aspetti preoccupante: quello del libro è un mercato determinato più dall’offerta che dalla domanda. (Buchmesse di Francoforte) -



Rapporto dell'Ass. Ali ( librai italiani): 59 mila titoli pubblicati tra novità e ristampe.




  1. La lettura cresce... ma la metà dei lettori italiani non arriva a leggere 3 libri (all’anno)


  2. Il lettore è sempre più donna.


  3. Un laureato su due non legge, cresce la lettura invece tra gli 11 e i 17 anni.


  4. Al Nord legge (sempre) più della metà della popolazione, al Sud solo un terzo


  5. Diminuiscono le traduzioni, cresce l’offerta di libri di autori italiani.


  6. L’export del libro italiano: + 1,1%


E nel 2007 la situazione è ancora più antipatica.

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