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venerdì 15 giugno 2007

Torniamo a fare le spese in città

Spesso sento dire dalle persone che i libri costano troppo! Per questo si legge poco ion Italia e si comprano ancor meno.
Vero?
Sbagliato!
Ci sono un mucchio di cose che costano molto e sono veramente inutili, il cui desiderio è solo frutto di plagio pubblicitario o illusione di gruppo.
Eppure queste cose vengono acquistate anche se in rapporto il loro valore è inferiore ai libri e costano molto di più.

Perché?

I libri in effetti in rapporto agli altri Paesi europei costano tanto in Italia.
Ma cosa costa poco in Italia?
Ditelo a noi che li vendiamo. Costano un botto pure per i librai.

Ma in rapporto agli altri beni i libri non hanno avuto grossi aumenti.
E' aumentata in modo sproporzionato l'economica. Questo sì.
Grazie alla Mondadori, una casa editrice furba e molto ricca.
Ma gli altri editori l'hanno seguita a ruota e non hanno fatto nulla per opporsi.

Il libro, se ci pensiamo, è il frutto del lavoro di molte persone: lo scrittore, l'editor, tipografo, traduttore se è straniero, il libraio.
E poi è ricavato dal sacrificio continuo degli alberi che ci forniscono la carta.
Insomma, mi pare un libro se lo guadagni il rispetto. Anche se molti libri ultimamente sono cretini, quantomeno il rispetto per la carta vale in ogni caso.

D'altra parte anche questo fantastico Governo non ha fatto nulla per difendere il mercato del libro. Non ha fatto nulla per difendere alcun mercato!

In effetti le persone non lo sanno, ma se ai centri commerciali usano come richiamo civetta anche i libri, facendo sconti vergognosi che implicano la distruzione delle librerie, è chiaro che quegli ingordi degli editori devono senza dubbio alzare i prezzi del libro.
E vi ricordo che il prezzo lo fa l'editore.

Ci terrei a far capire ai consumatori che senza ombra di dubbio il risparmio è importante ma se tutti ci comportiamo come le cavallette tanti commerci finiranno garantendo alle poche multinazionali il loro dominio indiscusso.

I centri commerciali devono fare il loro commercio.
Ma vi dico una cosa: che a voi non interessa e sicuramente la vostra risposta sarà, e quindi a me?
Ma io la dico lo stesso:
quando i colossi aprono, queste grandi costruzione di cemento piene di negozi e supermercatoni, hanno un solo obiettivo: trasferire tutti gli abitanti dentro quelle prigioni di cemento.

Le strade delle nostre città si svuotano perché le pecore vanno a fare le vasche lì dentro.
E tutto quello che fino a qualche anno fa era la nostra vita comincia a sparire piano piano.

Ora c'è da chiedersi solo una cosa:
è questo che vogliamo?
Vogliamo lavorare, andare a scuola, impegnarci nella vita e poi passare il nostro prezioso tempo libero dentro quelle strutture chiuse.
E' questo che vogliamo?

Individualismo, egoismo, diffidenza così siamo ridotti tutti.
Le porte dell'interpersonalità sono sigillate.
Abbiamo dimenticato che ridere con gli altri è più importante e divertente di ogni centro commerciale.

Abbiamo tradito la nostra vita per i centri commerciali.
Ognuno di noi è una pila come le persone in Matrix.
Una pila che deve lavorare e dare volontariamente i suoi soldi o alle tasse o alle futilità dei centri commerciali.

Tutto è bello, preso in piccole dosi anche i centri commerciali, ma non ci possiamo passare ogni giorno che il buon Dio ha fatto.
Ritorniamo a fare il giro dei negozietti, ritorniamo al minimarket, ritorniamo ai salumieri.
Forse a volte costa di più ma sicuramente ne acquisteremo in qualità.
Meno cose ma più buone. E poi quanto dobbiamo mangiare!

Questi centri commerciali con le loro offerte hanno puntato sulla nostra ingordigia: così ci siamo trovati ad ammucchiare nel frigo, congelatore e ripostiglio tanta roba, come se abitassimo nella casa del nonno di Heidi.

Tutti i giorni e fresco: questo era il motto delle mamme di ieri che la sapevano lunga e non le fregavi.

Spendere il giusto non significa risparmiare sulla qualità o prendere il maggior numero di offerte; spendere il giusto per noi significa acquistare ciò che serve, ciò che desideriamo veramente, evitare così di acquistare un prodotto perchè costa poco o acquistarne enormi quantità solo perchè è in offerta.

La strada giusta non è quella del consumismo sfrenato. Ora lo abbiamo sperimentato, ora lo abbiamo capito.
Cominciamo a crescere.




Non possiamo rinunciare alla strada, nostra maestra e mamma.


Ogni città potrebbe avere la sua notte bianca come a Roma.

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